Gli operai a Roma sotto le finestre di Papa Benedetto

Pubblicato il da sandro

Eurallumina, via al presidio

 

             di Antonella Pani

Oggi in preghiera in piazza San Pietro ad ascoltare l'Angelus, sperando in una parola del Santo Padre sul loro dramma; da domani in presidio davanti alle sedi istituzionali romane, provando a fare pressing in vista dell'incontro ministeriale di giovedì prossimo. Da questa mattina 8 lavoratori dell'Eurallumina saranno a Roma a fare da avanguardia della manifestazione che giovedì sfilerà per la capitale, prima di radunarsi in piazza Barberini per aspettare l'esito del vertice al ministero dello Sviluppo economico. 
I lavoratori lo avevano annunciato subito dopo il rinvio del vertice dal 31 marzo: «Non abbandoneremo il presidio davanti al Consiglio regionale, anzi siamo pronti a organizzarne uno anche a Roma». E, infatti, a pochi giorni dal vertice tra Governo, Regione, Rusal e organizzazioni sindacali 8 tute blu sono partiti ieri sera per Roma con un duplice obiettivo: manifestare con la loro presenza davanti ai palazzi della politica tutta la preoccupazione dei dipendenti Eurallumina e di un intero territorio, ma, allo stesso tempo, attivare tutti i canali politici e sindacali per provare a sbloccare la vertenza. La missione a Roma inizia oggi: la delegazione sarà in piazza San Pietro per ascoltare l'Angelus di Benedetto XVI, sperando (come loro stessi hanno richiesto) che il papa possa fare riferimento ai 600 lavoratori coinvolti in questa vertenza industriale. Da lunedì inizierà una sorta di presidio itinerante: prima tappa davanti al ministero dello Sviluppo economico, martedì davanti a Palazzo Chigi, mercoledì di nuovo davanti al ministero. Oltre a dare vita al sit-in, i lavoratori stanno cercando di organizzare una serie di incontri per sensibilizzare la politica nazionale sulla loro vertenza. L'ostacolo principale per riapre la fabbrica ferma da più i due anni è quello dell'olio combustibile. L'Eurallumina ne chiede una certa quantità a prezzi concorrenziali per alimentare gli impianti in attesa di costruire una nuova caldaia a carbone. Ebbene la quantità richiesta è stata reperita ma il prezzo è troppo alto rispetto alle pretese della società della Rusal. Se non si troverà l'accordo sul prezzo, gli impianti non potranno essere riavviati. 
Intanto in via Roma, a Cagliari, proseguirà anche il presidio nelle tende davanti al Consiglio regionale Mercoledì, poi, partiranno per Roma altri 500 lavoratori di Eurallumina e degli appalti.

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