Bonifiche minerarie, il Comune non sapeva

Pubblicato il da sandro

Lo stupore dell'assessore alle Attività produttive per i rilievi degli australiani: «Notizia letta sui giornali»
L'esperienza di Furtei non ha lasciato un buon ricordo e ora l'approdo della società australiana nel Sulcis desta perplessità.In primo luogo per le modalità con cui è stato portato avanti l'accordo tra la società Igea (partecipata dalla Regione), di cui né amministratori comunali né rappresentanti sindacali sapevano nulla.«Ho appreso la notizia leggendo L'Unione sarda», spiega Augusto Cadeddu, assessore comunale alle Attività produttive: «Neppure in Giunta si è mai parlato dell'arrivo della società australiana e devo ammettere che al momento non riesco a capire quali possano essere le ricadute positive per il nostro territorio, sia dal punto di vista occupazionale sia da quello prettamente ambientale».

Stupiti anche i rappresentanti dei lavoratori. Fabio Enne, segretario generale della Cisl del Sulcis Iglesiente, annuncia la richiesta di un immediato incontro con i vertici della società mineraria. «La partita del ripristino e delle bonifiche dei siti degradati dall'attività estrattiva è talmente complessa e importante da meritare un confronto serio, con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, comprese le organizzazioni sindacali». Enne fa fatica a comprendere le ragioni che hanno determinato il via libera all'avvio dei carotaggi da parte degli australiani nei siti compromessi: «Non c'è dubbio che le operazioni di bonifica del territorio debbano essere fatte, ma il soggetto preposto è esclusivamente l'Igea, una società nata per questo. Non capisco il perché della presenza degli australiani, considerata l'alta professionalità dei nostri tecnici».
Molti aspetti da chiarire su una vicenda emersa soltanto dopo che, nei giorni scorsi, diversi cittadini hanno segnalato la presenza di auto con targa straniera e dotate di sonde nei pressi di San Giovanni miniera, fanghi rossi di Monteponi, diga degli sterili vicino alla galleria sulla statale 130. Ma c'è molto di più degli “avvistamenti” di tecnici australiani nelle zone da bonificare. L'obiettivo della Kingsrose mining (tra i dirigenti John Morris e Timothy Spencer che già hanno avuto un ruolo di spicco nella Sardinia Gold mining di Furtei) è indicato nel sito internet della società australiana, ma anche nella lettera d'intenti siglata (l'11 dicembre 2009) con l'Igea, proprietaria dei siti minerari e titolare delle operazioni di bonifica. «Il progetto proposto - si legge - è rivolto all'estrazione dei metalli base e dei metalli pesanti dalle varie discariche dei siti minerari dismessi di proprietà della Regione Sardegna». La finalità indicata è «la decontaminazione delle aree delle discariche, in modo che siano possibili il ripristino e lo sviluppo del territorio».


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