Al via l'azione di Soru in Consiglio

Pubblicato il da sandro

«Siamo a Truman Show», dirige il Cav
Al via l'azione di Soru in Consiglio:
primo affondo su Ugo Cappellacci
Replica: Provocazioni, stiamo lavorando

di Marco Murgia

Lui, nel suo ruolo, ci si è calato bene. Chi pensava a un Renato Soru inadatto per temperamento al ruolo di consigliere di minoranza dovrà ricredersi. Se le premesse sono la prima dichiarazione in Aula dai banchi dell'opposizione, sul programma di governo di Ugo Cappellacci, durante la legislatura se ne vedranno delle belle: un debutto, quello dell'ex presidente, tutto all'attacco. Ci sono gli auguri per il nuovo esecutivo, «sinceri e sentiti»: perché «ne avrà bisogno», dice rivolto al suo successore. «Sarebbe piaciuto riceverli anche a me, quattro anni fa, ma non ci sono stati: il mio vuole essere un segnale di incoraggiamento». Aggiunge «piccolo»: quasi a prefigurare come da questo momento in poi non ci saranno sconti. Meglio stare attenti, davanti «al suo discorso che mi fa pensare a un reality show, anzi al film "Truman Show"».

Il ruolo di protagonista, in questo caso, è tutto di Cappellacci. Che poi tra lui e Jim Carrey - vero protagonista del film: lo chiamano anche Faccia di Gomma per la capacità espressiva - sia in comune la volontà di sorridere, questo è solo un caso. Il riferimento è un altro: «Il protagonista del film svolge un ruolo senza rendersi conto che dietro c'è una serie di cordicelle che regola il suo mondo: una bellissima illusione, un mondo sereno. Fino al momento in cui si accorge che era tutta una finzione».

Cappellacci nella parte di Jim Carrey, quindi. Nel ruolo del grande regista, ovviamente, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. E visto che nel programma del primo si legge che non c'è una grande idea per la Sardegna, ricorda Soru, «a prevalere saranno le idee di chi dice di averci messo la faccia». Cioè il Cavaliere, ma senza che sia mai nominato: ha svolto nella campagna elettorale «un ruolo prevaricante, ed è errato nei suoi confronti e in quelli della nostra autonomia». In questo Truman Show «non ho visto un programma ma ho sentito promesse: quelle le vediamo cadere una a una. Noi vigileremo, e fatelo anche voi: con attenzione».

Regole saltate, continua: «Oggi è toccato a noi, ma magari un domani avremo un altro compito». Allora, in questo che definisce «un piccolo passaggio di consegne», meglio ricordare che «non è tutto sbagliato quello che vi abbiamo lasciato, non tutto è da scartare». Dall'altra parte se ne devono essere accorti, se è vero che «il disegno di legge finanziaria non è troppo diverso da quello che avevamo predisposto: forse è per questo che è stato approvato così in fretta». Nell'elenco c'è un aumento del 40 per cento del bilancio, così come le entrate proprie. È un ammonimento-suggerimento-segnalazione: «Non fatevele cancellare, l'anno prossimo possono crescere di un altro miliardo e 600 milioni di euro. Ho paura che questa conquista, con il federalismo fiscale, possa essere dimenticata. Dovete vigilare, noi lo faremo: pronti a denunciare con forza se accadesse».

I precedenti non lasciano ben sperare. «Sui fondi Fas le segnalo una cosa», continua: cioè la scomparsa di 4 miliardi e 400 milioni di euro, «già assegnati alla Sardegna e passati invece sotto la totale gestione della presidenza del Consiglio. Dentro c'erano i fondi per la Sassari-Olbia: quello che era un diritto acquisito, si trasformerà, se arriverà qualcosa, in benevolenza del premier». Per ora ci sono le briciole: «Nell'ultima delibera Cipe ci sono 30 milioni per la metropolitana sotterranea di Cagliari, ma servirà almeno un miliardo: quindi quei soldi faranno probabilmente felice solo qualche progettista». Poi l'insularità: se esiste un limite, dice ancora Soru, è legata al trasporto via mare. In una parola, la Tirrenia: «Sarebbe bastata una gara internazionale per superarlo. Vale quattro spiccioli rispetto al bilancio regionale: non facciamoci fregare da uno specchietto in cambio di un patrimonio che vogliono aggredire. Il riconoscimento del governo si dimostrerà con la ricognizione di quell'handicap e un intervento di riequilibrio».

Tutto in venti minuti. Cappellacci ne impiegherà qualcuno in più per replicare agli interventi di tutti i consiglieri: «Solo in pochi casi sono state dette falsità, offese gratuite e inaccettabili provocazioni. Se c'è chi pensa ancora che la politica sia rissa e provocazione, non spetta a me dare un giudizio: lo hanno fatto i sardi in modo netto».

Se la replica è indirizzata all'accostamento al film di Jim Carrey, il presidente dovrà aspettarsi ben altro. Invece giudica di una «leggerezza preoccupante» la denuncia sul rischio di perdita dei fondi Fas. Quelli regionali, «una buona parte», assicura, non sono mai stati messi in discussione: «La Sassari-Olbia è fuori discussione, si farà». Quelli nazionali, invece, «il Governo li sta utilizzando per fronteggiare la grave crisi». Proprio sulle risorse Fas, dal presidente arrivano le critiche alla vecchia Giunta, incapace di spendere oltre 300 milioni per programmi mai avviati: soldi che «fortunatamente sono stati riassegnati per la copertura del G8 della Maddalena».

Sono le uniche due repliche che Cappellacci dedica direttamente a Soru. Nel resto del tempo, il governatore è impegnato a spiegare che le sue dichiarazioni programmatiche non sono «semplice enunciazione di buoni principi», come avevano sottolineato dall'opposizione. Certo, «il discorso di inizio legislatura non può che indicare le linee guida su cui si costruiranno i contenuti. Il vero banco di prova per la nostra azione di governo sarà il Piano regionale di sviluppo che, secondo quanto stabilito dalla legge, presenteremo entro sei mesi».

Nelle sue idee è già a buon punto: «Non sarà un Piano dall'alto, ma il frutto di un processo partecipato con i territori». Ancora la teoria dell'ascolto, ma mitigata: l'azione del nuovo esecutivo è indirizzata subito all'istituzione di una conferenza permanente istituzioni-autonomie locali e all'organizzazione di otto conferenze strategiche, una per provincia, per approfondire gli scenari di sviluppo dei singoli ambiti territoriali: i risultati saranno portate a sintesi in una conferenza strategica regionale. Con l'avvertenza che «la sintesi finale è comunque della politica, fermo restando che rimangono in capo alla maggioranza le responsabilità del governo della Regione».

C'è la difesa del programma ma anche la sottolineatura di quanto già fatto: la Giunta, secondo il suo massimo esponente, «ha dato prova di tempestività e concretezza», con riferimento agli accordi per l'Eurallumina e per il rilancio dell'Alcoa di Portovesme, alla chiusura scongiurata dello del calzificio Queen, alla firma dell'Intesa per la chimica: «Ed è solo l'inizio di una nuova stagione per il settore in Sardegna», dice, «tanto che abbiamo già chiesto al Governo l'apertura di un tavolo nazionale perché riteniamo il settore fondamentale e strategico per il sistema industriale».

Un'ulteriore iniziativa a livello centrale sarà l'attivazione di un tavolo che coinvolga tutti i parlamentari sardi «per affrontare priorità e interventi da portare alla contrattazione con il Governo, senza ammiccamenti o schiene piegate».

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