Un'industria malata di fragilità congenita

Pubblicato il da sandro cherenti

      di Sandro Mantega

Impossibile per il Sulcis tirare un sospiro di sollievo. Davanti a una situazione che sembra avviata a soluzione (la Portovesme srl ha annunciato gli investimenti per rilanciare la linea zinco e riaccendere gli impianti piombo), una nube si addensa sul cielo dell'Alcoa che si è vista piombare tra capo e collo una mazzata di 28 milioni di euro. A questo punto la multinazionale dell'alluminio rischia di entrare in sofferenza, complice la crisi del metallo sui mercati e il vistoso calo dei prezzi. Non manca la contingenza: i 166 ex dipendenti della Ila per i quali l'anno nuovo rischia di aprirsi con un licenziamento collettivo. Senza parlare dell'Eurallumina avviata verso il terzo anno di stop. Sono segnali che dimostrano come il tessuto economico del Sulcis continui a soffrire di fragilità congenita. Una malattia ormai patologica perché nessuno è ancora riuscito a trovare la cura.

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