Tre le ipotesiper salvare l'Eurallumina

Pubblicato il da sandro cherenti

       Sono tre le ipotesi su cui Regione, sindacati ed Eurallumina hanno trovato un accordo, firmato alle 21,30 di giovedì dopo una giornata infinita, per rilanciare lo stabilimento chiuso da quasi tre anni. La più gettonata è la costituzione della NewCo per realizzare gli investimenti, con la partecipazione della Regione e con cospicui contributi pubblici al piano della Rusal. Tanto che sarà necessario chiedere una deroga alla Commissione Europea.

      di Antonella Pani

LE TRE IPOTESI

La seconda ipotesi prevede che la centrale termoelettrica si realizzi con il coinvolgimento del Consorzio industriale, mentre la terza strada tira di nuovo in ballo l'Enel, con la fornitura del vapore. Un tris di possibilità per rilanciare l'Eurallumina, anche se tutti privilegiano la costituzione della NewCo. «Apriamo un varco - ha detto il Presidente Cappellacci - che possa condurre a soluzione positiva di una vertenza fondamentale per il settore industriale e per i territori interessati». L'Eurallumina ha ribadito l'intenzione di rilanciare le produzioni e si è detta disponibile a rivedere la cassa integrazione, trasformandola da cassa in deroga a straordinaria ma a patto che si verifichino tutte le condizioni necessarie per far partire gli investimenti. La prima ipotesi, quella della NewCo - precisa l'assessore all'Industria Alessandra Zedda - appare la più percorribile. È evidente però che il percorso dovrà essere condiviso con il Consiglio regionale attraverso una legge apposita».

SERVE UNA LEGGE

Probabile un incontro a breve con la Presidenza del Consiglio. «Abbiamo firmato senza alcun entusiasmo - dice Roberto Puddu, segretario della Cgil - ma era l'unica strada percorribile con un anno di ritardo».

 

 

 

Con tag articolo stampa

Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post