Offerta d'acquisto per la ex Ila

Pubblicato il da sandro cherenti

La proposta al vaglio dei curatori fallimentari. Forse scongiurati i licenziamenti

L'imprenditore Ninetto Deriu si fa avanti per la fabbrica di laminati

Si riaccende la speranza per i 166 ex dipendenti della Ila: ieri alla scadenza dell'asta pubblica, un imprenditore di Iglesias ha presentato un'offerta per rilevare la fabbrica.

           di Antonella Pani

Per acquistare la ex Ila di Portovesme. Ieri mattina l'imprenditore di Iglesias Ninetto Deriu, titolare di un'impresa con sede a Portovesme, ha formalizzato in Tribunale a Cagliari la manifestazione di interesse con tanto di deposito cauzionale per rilevare gli impianti della ex Ila: l'offerta è ora nelle mani dei curatori fallimentari che dovranno valutarla e decidere se è accettabile. Dopo tante aziende e multinazionali che negli anni si sono dette interessate alla fabbrica di laminati, a riaccendere la speranza di vedere ripartire la fabbrica di laminati è un imprenditore del territorio quando ormai manca poco più di un mese al licenziamento collettivo dei 166 dipendenti.

L'ULTIMA OPPORTUNITÀ

 È una nuova chance per la Ila, probabilmente l'ultima, visto il poco tempo a disposizione: lo stabilimento è chiuso da tre anni, i lavoratori sono in cassa integrazione ad un passo dal diventare disoccupati, da quasi un mese una delegazione di operai occupa il quarto piano dell'assessorato all'Industria in viale Trento inattesa di buone notizie che possano disinnescare la bomba del licenziamento collettivo. Sindacati e lavoratori adesso non si fanno prendere dall'entusiasmo, anzi scelgono il basso profilo: non hanno nessuna certezza, aspettano riscontri ufficiali. Certo da questa partita dipende molto, tutto per loro, dentro o fuori, disoccupati o con un orizzonte lavorativo.


L'OFFERTA

 Innanzitutto bisognerà aspettare per vedere se la proposta sarà giudicata accettabile dalla curatela fallimentare. In questo caso potrebbe svanire l'incubo dei licenziamenti perché si potrebbe procedere al rinnovo della cassa integrazione. E così la proposta dell'imprenditore di Iglesias potrebbe essere discussa con maggiore tranquillità. «Si tratta di una manifestazione d'interesse cauzionata - ha commentato l'assessre regionale all'Industria Alessandra Zedda - che fa finalmente riaccendere la speranza di salvare 166 posti di lavoro»


I LAVORATORI

 «Non abbiamo nulla di concreto in mano per il momento - dice Rino Barca, segretario della Fsm Cisl - il presidio si può smobilitare solo in presenza di fatti certi, a partire dalla richiesta di cassa integrazione. Aspettiamo di capire come evolve la situazione». La protesta nel palazzo di viale Trento continua, quindi, forse con un animo meno cupo di quando gli operai hanno occupato la sala lo scorso 24 ottobre, ma va avanti. «La protesta potrebbe essere interrotta solo in presenza di fatti concreti», dice Daniela Piras, segretaria Uilm. «Per prendere decisioni servono elementi certi che al momento non abbiamo - sottolinea Franco Bardi, segretario della Fiom Cgil - solo dopo un incontro ufficiale saremo in grado di esprimerci».

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