Impianto mobile per ripulire il bacino dei fanghi rossi

Pubblicato il da sandro

Le acque di falda del bacino dei fanghi rossi dell'Eurallumina saranno trattate da un impianto mobile che dovrà depurarle dalle sostanze inquinanti e restituirle finalmente pulite. 

La Simam, la società a cui il Comune di Portoscuso, ha di recente affidato l'intervento, ha presentato nei giorni scorsi alla Regione lo studio di impatto ambientale. Trascorsi i termini di legge previsti, sarà la Regione a doversi pronunciare sull'intervento, sollecitato peraltro dal ministero dell'Ambiente che è di fatto il custode del bacino, da quando tutta l'area è sottoposta a sequestro giudiziario per l'indagine della Magistratura sull'ipotesi di disastro ambientale. 
La priorità stabilita dal Ministero è appunto la bonifica delle acque di falda sottostanti al bacino dell'Eurallumina: le acque saranno emunte, in pratica aspirate, attraverso una serie di pozzi. L'acqua, contaminata da un mix di metalli pesanti che va dall'alluminio, al piombo, al manganese, passando per il cromo e gli idrocarburi, deve ovviamente essere ripulita da questo ingombrante fardello di sostanze inquinanti. E qui entra in gioco l'impianto mobile della Simam, per cui nei giorni scorsi è stato presentato lo studio di impatto ambientale. Nella relazione non tecnica, la società analizza le diverse tipologie di trattamento delle acque di falda ed esclude impatti significativi sull'ambiente. Duplici i benefici che la Simam intende centrare attraverso l'intervento, ambientali e sociali. 
«Dal punto di vista ambientale si otterrà un miglioramento della qualità delle acque - si legge nel progetto - e in termini sociali si tradurrà in un minore allarme tra la popolazione per la presenza di elementi inquinanti in un elemento così importante come l'acqua. Per la messa in opera e la dismissione dell'impianto saranno utilizzati 10-12 unità dal mercato locale del lavoro». Gli aspetti tecnici dovranno essere valutati dagli esperti del servizio che si occupa delle valutazioni di impatto ambientale, in Regione. 
Se dovesse arrivare il via libera, comincerebbe da subito l'opera di bonifica delle acque di falda del bacino. L'area di Sa Foxi, attualmente ancora sotto sequestro, potrebbe presto essere di nuovo indispensabile all'Eurallumina, se e quando dovesse essere riavviata la produzione di allumina, in stand by ormai da un anno e mezzo.

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