Ila e coreani, licenziamento collettivo da evitare

Pubblicato il da sandro cherenti

Non sono per niente rassicurati dalla notizia di una multinazionale coreana interessata all'acquisto, anzi i 166 lavoratori della Ila sono sempre più preoccupati dal tempo che passa e che li trascina verso l'incubo del licenziamento collettivo. Ieri mattina si sono riuniti in assemblea nella sala del Consorzio industriale di Portovesme: la loro fabbrica è off limits, non possono utilizzare neanche la sala mensa. «Mancano 239 giorni al licenziamento - si legge in un comunicato - siamo molto preoccupati. La vertenza deve trovare soluzione per tutti i 166 lavoratori e la politica deve mettere in campo tutti gli strumenti in suo potere per la soluzione del caso». Durante l'assemblea i sindacati e i lavoratori hanno ricordato tutte le società che via via hanno mostrato interesse per l'acquisizione della fabbrica di laminati, ancora chiusa e in mano ai curatori fallimentari a due anni e mezzo di distanza dalla fermata. Più volte è sembrato che ci fossero imprenditori molto interessati all'acquisto, ma l'interesse non si è finora concretizzato. «Dal primo agosto i lavoratori avranno una decurtazione dell'assegno di cassa integrazione del 10 % - si legge ancora nel comunicato dei dipendenti - con un ulteriore aggravio della situazione economica delle famiglie, già provate dal sussidio sociale che si protrae da settembre 2008». Ieri l'assemblea ha deciso di costituire un gruppo di lavoro per avviare una serie di incontri con le istituzioni (Comuni, Provincia, Regione e ministeri competenti) per chiedere soluzioni urgenti, occupazionali e sociali. Prossimo appuntamento fra una settimana, quando l'offerta dei coreani rispetto per la Ila sarà più chiara.

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