I lavoratori sulla torre: «Non scendiamo»

Pubblicato il da sandro

Intanto i sindaci per giovedì hanno organizzato in sit-in a Roma

U na lettera dal Presidente Cappellacci per ciascuno dei quattro lavoratori che da lunedì sono asserragliati a 60 metri di altezza, sulla torre d'acciaio all'Alcoa:
 una lettera per sottolineare che c'è il massimo impegno per trovare una soluzione, ma anche per chiedere a quei quattro padri di famiglia di scendere, abbandonare quella forma così estrema di protesta.
 Ma i quattro non mollano, hanno deciso di tenere duro, su un deposito d'acqua in acciaio, senza nessuna protezione dagli agenti atmosferici.
Lì hanno trascorso la notte, a sessanta metri d'altezza, e non intendono scendere.
Non appena i colleghi sono tornati da Cagliari, dopo l'incontro con il Presidente Cappellacci, hanno riferito loro quanto era successo in mattinata e consegnato le lettere di Cappellacci, ma i quattro lavoratori hanno deciso di continuare:
 sono rimasti sulla torre, all'interno dello stabilimento, con il pieno sostegno degli altri colleghi. Intanto si moltiplicano le iniziative per scongiurare la fermata dell'Alcoa.
Sempre eri i sindaci del Sulcis hanno dato vita ad un sit-in davanti alla Regione.
Sono stati poi ricevuti dal presidente Cappellacci che ha assicurato il suo intervento presso il Governo.
“Ma nulla ha comunicato circa le decisioni dello stesso Governo - si legge in una nota - che sono indispensabili ed urgenti.
 Alla luce della situazione e dell'esito dell'incontro con il Presidente della Regione, i sindaci hanno deciso di trasferire la protesta a Roma, dove giovedì prossimo effettueranno un sit-in davanti a Palazzo Chigi”.


ANTONELLA PANI

Con tag articolo stampa

Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post