Ex Ila, preoccupazione tra gli operai

Pubblicato il da sandro

Nessuna novità dopo le rassicurazioni

_DSC0088.JPGA due settimane dalla protesta davanti alla sede della Regione, i lavoratori della ex Ila di Portovesme tornano alla carica, con un comunicato in vista dell'assemblea che si deve svolgere lunedì. «Siamo fortemente preoccupati per il silenzio assordante che arriva dalla Regione - si legge in un comunicato della Rsa - il suo massimo rappresentante istituzionale, il presidente Cappellacci - prese impegni precisi per la riapertura dello stabilimento attraverso un imprenditore che manifestò interesse. Inoltre il Presidente assicurò informazione costante al sindacato e ai lavoratori sugli sviluppi delle trattative. A oggi dobbiamo registrare purtroppo che nulla è stato fatto dalla Regione e dal suo Presidente». Ad aprile i lavoratori della Ila per dieci giorni hanno vissuto all'interno di alcune tendine piazzate nei prati davanti all'ingresso della Regione. Hanno deciso di smobilitare solo dopo le rassicurazione del Presidente Cappellacci sull'esistenza di un imprenditore interessato allo stabilimento e con la garanzia di incontri settimanali per essere informati sulla trattativa. A distanza di due settimane l'incontro non è stato fissato e non c'è nessuna notizia sulle trattative col gruppo interessato. I 189 dipendenti della Ila sono in cassa integrazione da circa due anni, la fabbrica è chiusa e finita all'asta per la procedura fallimentare aperta tre anni fa. Una vertenza che non trova soluzione. Tanto che gli operai cominciano a pensare alle alternative. «L'obiettivo primario è il lavoro in fabbrica - si legge nel comunicato - ma in mancanza di ciò chiediamo un percorso di riqualificazione professionale e un lavoro nelle bonifiche affidate oggi all'Igea. La nostra fabbrica è nata per compensare le perdite occupazionali della chiusura delle miniere ex Egam e d'ora in poi sarà questa la nostra rivendicazione, supportata dalla protesta di tutti i lavoratori».

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