Eurallumina : obiettivi condivisi, ma il tempo stringe

I caschetti sbattuti ossessivamente, cori, slogan, fischi dei duecento lavoratori dell'Eurallumina davanti al palazzo della Regione in viale Trento hanno fatto da contorno alla seduta del comitato regionale anti-crisi.
Alcuni operai si sono incatenati per dimostrare in modo simbolico la disperazione di chi non ha nessuna certezza di quello che sarà il suo futuro. All'interno del palazzo regionale, intanto, organizzazioni sindacali e Regione si confrontavano sulla vicenda-Eurallumina, una delle più difficili da sbrogliare. Il presidente Ugo Cappellacci ha condiviso in pieno le richieste dei sindacati, che sollecitano una data per l'incontro che dovrebbe fare il punto sul progetto definitivo per il vapore, oltre alla necessità di trasferire il caso-Eurallumina a Palazzo Chigi.
«Per noi è essenziale che tutto venga definito entro luglio», dice Sergio Murenu, della Rsu Eurallumina. «La condivisione degli obiettivi da parte della Regione è senza dubbio positiva - dice Nino D'Orso, segretario della Femca Cisl - è fondamentale però avere tempi assolutamente rapidi». Tutti d'accordo sull'esigenza che entri in campo la Presidenza del Consiglio: «Il Presidente aveva preso degli impegni su questa vertenza - dice Roberto Puddu, segretario della Cgil - ora che ha anche l'interim alle Attività Produttive, la vertenza Eurallumina deve essere seguita da Palazzo Chigi».
Nel pomeriggio i lavoratori si sono poi riuniti in assemblea a Portovesme per decidere come continuare la mobilitazione: il prossimo obiettivo è un incontro con l'azienda, in modo da poter capire le reali intenzioni della Rusal, elemento che non è di certo secondario. A questo punto si attende la data dell'incontro che si terrà a Roma, quello che dovrebbe almeno permettere di fare chiarezza sul progetto definitivo per l'arrivo del vapore in fabbrica. Ma tra i lavoratori c'è molta preoccupazione.