Eurallumina, dai russi solo silenzio

Pubblicato il da sandro

La protesta degli operai incassa la solidarietà delle altre fabbriche: si tratta per riavviare gli impianti

Terzo giorno nelle tende davanti al Consiglio regionale

Giovedì 14 ottobre 2010
Terzo giorno e terza notte nelle tende montate a Cagliari davanti alla sede del Consiglio regionale per gli operai dell'Eurallumina. La trattativa per riaccendere gli impianti va avanti con fatica.Terza notte in tenda per gli operai dell'Eurallumina di Portovesme accampati davanti alla sede del Consiglio regionale a Cagliari. Ieri mattina, al passaggio del corteo degli agricoltori che hanno invaso il capoluogo, le proteste di operai e contadini si sono saldate in via Roma con cori e slogan di solidarietà. Mentre continua il presidio, però, continuano parallelamente, anche i contatti e le interlocuzioni con Roma, al Ministero dello Sviluppo economico, da dove dovrebbe arrivare la convocazione di una riunione con tutti i soggetti interessati. Anche in questi giorni caldi di protesta infatti sono proseguite riunioni informali per chiudere il cerchio, eliminando gli ostacoli che finora hanno impedito di raggiungere un accordo soddisfacente per tutti.
TRATTATIVE
In prima linea a seguire il caso c'è il responsabile della task force ministeriale per le crisi industriali Castano: l'orientamento sarebbe quello di convocare il vertice (già slittato il 21 settembre) solo quando si sarà raggiunto un punto di incontro concreto tra i diversi interessi in campo. Il progetto del ministero per il rilancio dell'Eurallumina è conosciuto: abbattere i costi di produzione attraverso una caldaia a vapore per mandare in pensione l'olio combustibile troppo costoso; per costruire la caldaia serviranno tre anni e, nel frattempo, gli impianti potrebbero essere riavviati con una soluzione ”ponte” utilizzando le caldaie ad olio combustibile. E qui si è inceppato il progetto: perché la Rusal vuole garanzie su un prezzo agevolato dell'olio combustibile fino alla costruzione della nuova caldaia, mentre l'Eni, chiamata in causa dal Governo, finora non ha dato disponibilità.

DALLA RUSSIA
Le trattative e i contatti comunque non si fermano, anzi continuano anche in questi giorni. E se in un primo momento sembrava che la Rusal non fosse troppo interessata all'ipotesi, ora potrebbero esserci nuovi sviluppi. Queste sono le voci che si ricorrono in questi giorni, ma nonostante la certezza che a Roma i contatti non si siano mai interrotti, i lavoratori a questo punto hanno bisogno di notizie concrete, di quell'incontro definitivo che tutti invocano a gran voce. Le telefonate a Roma si susseguono, i sindacati nazionali stanno seguendo passo passo la vertenza, Regione e Governo stanno dialogando. 
NELLE TENDE
Tutti in attesa della riunione anche i lavoratori che da 3 giorni hanno piazzato le tende davanti alla sede del Consiglio regionale: dormono lì e quotidianamente vengono raggiunti dai colleghi, anche delle altre fabbriche del Sulcis. «Smobiliteremo quando avremo in mano qualcosa di concreto», dicono. 
Intanto questa mattina, in occasione della discussione sullo Statuto e sul federalismo fiscale, i gruppi del centro-sinistra chiederanno alla maggioranza di affrontare le vertenze industriali in corso, in primis Eurallumina e Rockwool.

«Chiederemo di sollecitare insieme Regione e Governo
- dice Luciano Uras, capogruppo di Sel in Consiglio regionale
- affinchè si definiscano gli interventi necessari per garantire gli ammortizzatori sociali in scadenza, la ripresa produttiva e il reinserimento del personale; nel caso di Rockwool riteniamo che debba essere privilegiato l'impiego nelle bonifiche».
ANTONELLA PANI 

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