Cassa integrazione per la Ila

Pubblicato il da sandro cherenti

La proroga eviterebbe il licenziamento
       di Antonella Pani
Due settimane di occupazione e la determinazione di andare avanti ad oltranza, fino a quando non arriverà la notizia più attesa, e cioè il rinnovo della cassa integrazione. Gli operai della Ila che da 15 giorni vivono nella sala riunioni dell'assessorato all'Industria, nel palazzo regionale di viale Trento, ci credono: il loro primo obiettivo è disinnescare il conto alla rovescia che porta dritti al 31 dicembre, con il licenziamento collettivo di 166 lavoratori. «Certo che non abbiamo perso la speranza, altrimenti non saremo ancora qua - dice Remo Fantin, uno degli irriducibili del presidio - le soluzioni esistono, così come gli strumenti legislativi, ci vuole solo la volontà di applicarli». Il riferimento è al fondo regionale per la reindustrializzazione delle aree di crisi: a disposizione ci sarebbero 18 milioni di euro, accantonati per l'acquisto e il rilancio di aziende anche sottoposte a procedura concorsuale (come nel caso della Ila, in fallimento). «Questa legge calza a pennello per la nostra situazione - sostiene Fantin -, ma bisogna che ci sia la volontà». L'altra ipotesi che si sta seguendo è quella di trovare un imprenditore interessato ad acquistare la fabbrica di laminati, interessato al punto da depositare una cauzione al più presto. Infatti, solo un solido interesse potrebbe convincere il giudice fallimentare a concedere una proroga alla cassa integrazione. Indiscrezioni dicono che le società interessate a rimettere in marcia la fabbrica di laminati non mancherebbero, ma devono farsi avanti prima del 18 novembre per trasformare la manifestazione di interesse in un'offerta concreta. Altrimenti andrà a finire nel peggiore dei modi, cioè con 166 nuovi disoccupati. 

I lavoratori della Ila, stremati dalle due settimane continue in occupazione, non hanno intenzione di smobilitare, anche se non è per niente facile (anche dal punto di vista economico) mantenere un presidio a Cagliari. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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