Alcoa, scontri a Elmas

Pubblicato il da sandro

Da Berlusconi "un invito a conservare l'attività produttiva della multinazionale negli impianti italiani e a non assumere decisioni al riguardo prima che la commissione europea abbia proceduto all'esame del provvedimento, atteso entro il prossimo mese di febbraio".

La società dichiara di comprendere le "preoccupazioni dei dipendenti e della comunità" coinvolte in Italia e si dice «preoccupata» a sua volta

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha inviato una lettera al presidente e amministratore delegato dell'Alcoa, Klaus Kleinfeld.

Berlusconi, nella lettera, ricorda a a Kleinfeld "come una scelta diversa da parte dell'Alcoa produrrebbe gravi crisi sociali in aree disagiate del Paese e potrebbe modificare i rapporti fra il Governo italiano e la multinazionale".

 

CAPPELLACCI -

"Ho ben poco da aggiungere alla nota del Governo, se non ringraziare il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per aver prontamente raccolto l'invito a occuparsi personalmente della vicenda".

Così il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, a Bruxelles per impegni istituzionali, ha commentato la lettera del premier al presidente dell'Alcoa, Klaus Kleinfeld.

"A questo punto la parola passa ai vertici della multinazionale che mi auguro non restino sordi e insensibili di fronte all'appello e alla proposta del Premier. Sarò martedì prossimo - conclude Cappellacci - a Palazzo Chigi per l'incontro con i rappresentanti dell'Azienda e dei sindacati, anticipato di 72 ore dal sottosegretario Gianni Letta, a cui va esteso il ringraziamento per l'attenzione dimostrata anche in questa circostanza".


PILI

  "Se entro le prossime 72 ore non interverrà l'accordo bilaterale a tempo, tra Enel e Alcoa, per la Sardegna si aprirà una delle pagine più dure della storia autonomistica.

Il Governo deve fare l'impossibile per indurre l'Enel e Alcoa alla stipula dell'accordo e non sprecare gli sforzi messi in campo sinora nella ricerca di una soluzione al costo energetico per le industrie energivore della Sardegna". Lo ha dichiarato il deputato sardo Mauro Pili (Pdl) nell'interrogazione-appello rivolta stamani al presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi e a cinque ministri, Economia, Interno, Sviluppo economico, Affari esteri e Politiche comunitarie, dopo il blocco dell'aeroporto di Cagliari.

"Non vi sono altre soluzioni per scongiurare la chiusura degli impianti, l'accordo bilaterale con l'Enel è l'ultima speranza di salvare gli impianti e le produzioni.

E' da tempo che sostengo che l'Enel deve essere chiamata ad assumersi le proprie responsabilità in virtù della sua posizione dominante nel settore della produzione elettrica in Sardegna. Non si può accettare - ha concluso Pili - che si lasci morire un intero settore produttivo solo perché l'erogatore esclusivo di energia elettrica si rifiuta di stipulare accordi bilaterali che peraltro ha già fatto con altri soggetti".


OCCUPAZIONE DI ELMAS

 Alcuni tafferugli sono scoppiati sulla pista dell'aeroporto di Cagliari tra Polizia e Carabinieri in assetto antisommossa e operai dell'Alcoa che hanno occupato questa mattina l'aerostazione e raggiunto la pista principale. Gli operai hanno bloccato le partenze raggiungendo anche i gate dal 10 al 18. Hanno permesso lo sbarco dei passeggeri di un aereo giunto da Fiumicino. Sono stati fatti scendere dopo oltre un'ora di attesa sul velivolo, i 131 passeggeri dell'aereo della Ryanair che sarebbe dovuto decollare alle 10:25 diretto a Treviso.

Davanti a quest' ultimo velivolo si sono piazzati una quarantina di operai Alcoa di Portovesme con le bandiere.

La situazione si è risolta in tarda mattina con la comunicazione del prefetto di Cagliari, Giovanni Balsamo, della convocazione di un vertice a Palazzo Chigi per martedì 2 febbraio, anticipando così la data gìà prevista del 5.

L'incontro è stato fissato dal sottosegretario alla presidenza Gianni Letta

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