Alcoa, nuovo vertice a Roma

Pubblicato il da sandro

I sindacati sollecitano un incontro al ministero

Vietato abbassare la guardia: i segnali positivi che arrivano dall'Alcoa di Portovesme non sono sufficienti per scrivere la parola fine sulla tormentata storia di una vertenza congelata ma non di certo archiviata.
«L'accordo sul premio ai lavoratori è indubbiamente un buon risultato, ma non ha niente a che fare con la soluzione della nostra vertenza, che invece è ancora tutta da combattere - dice Bruno Usai, delegato della Fiom Cgil nella Rsu di fabbrica - per poter dire che la vicenda è conclusa serve la parola definitiva di Alcoa che, finora, non c'è ancora stata. Fino a quel momento noi continuiamo ad essere vigili, in attesa, ci auguriamo, di poter davvero archiviare la questione». Dall'incontro di febbraio a Palazzo Chigi tra il sottosegretario Letta e i vertici aziendali molte cose sono cambiate in fabbrica, ma certo l'Alcoa non ha sciolto la riserva sulla questione principale: cosa ne sarà dello stabilimento di Portovesme allo scadere dei sei mesi di tempo stabiliti per prendere la cruciale decisione?
Una pausa voluta per capire come si sarebbe pronunciata l'Unione europea sul decreto governativo per le tariffe elettriche agevolate, e che dovrebbe scadere in piena estate. Ma già prima si potrebbe capire in modo netto l'orientamento di Alcoa, quando scadranno i 60 giorni di tempo entro cui la Commissione potrebbe proporre dei rilievi sul provvedimento italiano. Intanto a Portovesme si attende la convocazione di un incontro al ministero per fare il punto della situazione e per le prossime settimane è attesa la presentazione del piano industriale da parte della multinazionale americana. Un passaggio decisivo e rivelatore delle reali intenzioni della società che, più di tanti vertici ed incontri, potrebbe ben rappresentare i progetti e le prospettive che Alcoa nutre per la fabbrica di alluminio primario di Portovesme.


ANTONELLA PANI

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