Nei depositi Agip lo sciopero non si ferma

Pubblicato il da sandro

 
  I sindacati hanno annunciato un'altra settimana di mobilitazione al petrolchimico.

PORTO TORRES Altri sette giorni di catene ai depositi Agip. I sindacati dei chimici hanno annunciato una nuova settimana di sciopero al pontile liquidi del petrolchimico di Porto Torres e al parco serbatoi.
Niente benzina fino al 24 luglio.
La battaglia per il salvataggio dello stabilimento, che l'Eni vuole chiudere dal 3 agosto, rischia di lasciare a terra mezza Sardegna. I serbatoi di via Marco Polo sarebbero quasi vuoti e il prolungamento dello stato di agitazione potrebbe mettere in ginocchio i trasporti su gomma del Nord dell'Isola. I distributori che non hanno provveduto a mettere da parte grosse scorte di carburante rischiano di rimanere a secco nel giro di pochi giorni.

LO SCIOPERO

Circa cento lavoratori dal 10 luglio hanno incrociato le braccia in due reparti nevralgici dello stabilimento: il pontile liquidi da cui si scaricano le materie prime stipate nelle navi e il deposito carburanti, sigillato per impedire che anche una sola goccia di oro nero arrivi ai mastodontici cilindri di acciaio. Le tute blu presidiano gli impianti e scaricano le merci dalle navi. Ma mentre le altre vengono spedite nei collettori che portano alla fabbrica, le benzine rimangono in banchina. Uno sciopero bianco del carburante.

LA BATTAGLIA

 La lotta per il mantenimento di tremila posti di lavoro tra operai diretti e indiretti viene portata all'estremo. I sindacati hanno cominciato con il blocco dello scalo turritano.
 Poi lo stop ai voli a Fertilia e ora l'inasprimento dello contestazione con l'ulteriore blocco dei carburanti. Le azioni per convincere l'Eni e il governo a cambiare politica industriale, evitando lo smantellamento della fabbrica, non sono finite. Martedì i sindacati saranno a Roma al tavolo della chimica convocato dal ministro delle Attività Produttive, Claudio Scajola. A lui e al numero uno di Eni, Paolo Scaroni, chiederanno il ritiro del provvedimento di chiusura del Cracking (l'impianto principale del petrolchimico), nuovi investimenti e prospettive chiare sul futuro di Porto Torres

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