Cappellacci bussa a Palazzo Chigi ... Cgil: «Deve incatenarsi alla porta»

Pubblicato il da sandro

Giovedì romano per Cappellaci. Domani volerà nella Capitale a suggerire al primi ministro Silvio Berlusconi di fare qualcosa per Eurallumina e la Olbia-Sassari. Manca soltanto il collegio sardo per le europee e il tris di assi (di picche) per la Sardegna è servito. E per scrollarsi di dosso l'etichetta di rappresentate isolano di quel Cavaliere che seduce e abbandona i sardi, domani Cappellacci andrà a Roma per ricordare al presidente che le promesse elettorali assunte in campagna elettorale si mantengono. E gli chiederà conto (o almeno si spera che lo faccia) dei fondi per la nuova strada Olbia-Sassari e la crisi dell'Eurallumina di Portovesme. Il programma è già definito: oltre al premier Silvio Berlusconi, Ugo Cappellacci incontrerà anche due ministri. «Di mattina», ha riferito Cappellacci ieri in occasione della presentazione ufficiale della sua Giunta, «vedrò il ministro per gli Affari regionali (Raffaele Fitto, ndr) e il presidente Berlusconi, mentre la sera incontrerò il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola». Per il neogovernatore la crisi di Eurallumina, non dipende da volontà del livello politico italiano. Tuttavia resterebbe in piedi un azione «per creare le condizioni affinché la fermata degli impianti, collegata alla crisi internazionale, sia la più breve possibile». Cappellacci invita ad agire in fretta, direzionando i crediti Iva della Rusal al pagamento dei debiti con le ditte d'appalto della stabilimento. «Spero», conclude, «si possa firmare un protocollo in tempi rapidi». Intanto anche la Cgil nazionale si interessa alla vicenda di Eurallumina. Susanna Camusso, della segreteria nazionale Cgil Industria, ieri in Sardegna per un incontro a Carbonia con le delegazioni sindacali delle aziende del Sulcis in vista dello stop agli impianti di Portovesme previsto giovedì, invita il neogovernatore ad un azione eclatante. «Cappellacci vada a incatenarsi a Roma davanti al ministero come promesso in campagna elettorale», chiede la Camusso al suo arrivo all'aeroporto di Elmas, «perché gli impegni di Berlusconi sulla soluzione della crisi di Eurallamina non sono stati mantenuti». La leader sindacale ha accusato il presidente del Consiglio di essersi limitato alle sceneggiate davanti ai lavoratori di Eurallumina, senza tuttavia aver concretamente costruito politiche industriali. E invita Berlusconi a preoccuparsi di mantenere gli accordi presi oppure di cercare un nuovo interlocutore. Susanna Camusso ha poi auspicato in un incontro del sindacato coi vertici della Rusa, la multinazionale russa proprietaria di Eurallumina. «Vorremmo incontrare e dialogare con persone della Rusal», ha detto, «ma solo se dotate di potere decisionale: non e' possibile occuparsi in questo modo della sorte di centinaia di lavoratori». Fioccano intento le adesioni allo sciopero del 13 marzo. I lavoratori di Eurallumina guadagnano la partecipazione della Confesercenti Provinciale di Cagliari che si schiera assieme alle altre sigle «per la difesa del diritto al lavoro». Con loro anche il gruppo di militanti del Prc-Se che si riconosce nella maggioranza nazionale del partito (in minoranza in Sardegna).

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