Sulcis verso la rassegnazione

Pubblicato il da sandro cherenti

Mesi di trattative ma per Alcoa ed Eurallumina la soluzione è lontana

     di Erminio Aru

 Sulcis Iglesiente verso la rassegnazione vista l'incapacità della politica a risolvere anche solo una delle tante vertenze che hanno posizionato il territorio sull'orlo del precipizio. A livello regionale e nazionale sono rimasti del tutto inascoltati e trascurati i segnali di allarme lanciati ripetutamente dal sindacato perché si intervenisse con decisione sulle criticità che, un giorno dopo l'altro, hanno provocato la fuga delle multinazionali dal territorio. 

 «Dopo diversi anni di crisi totale che invade tutta l'economia del Sulcis-Iglesiente sarebbe auspicabile elencare traguardi già raggiunti verso una ricostruzione economica ed occupazionale. - Sostiene il segretario generale della Cisl Fabio Enne. - Purtroppo questo non è possibile perché tutte vertenze proseguono nel niente, continuano a rendere evidente la scarsa propensione della politica sulla definizione positiva nelle problematiche dell'apparato industriale, in particolare delle filiere dell'alluminio e zinco. I vertici convocati al tavolo del Ministero per lo Sviluppo Economico, si consumano senza novità, e si distinguono per l'incomprensibile caratteristica del" nulla di nuovo". L'unico passo avanti, in questo cimitero di fabbriche, si registra per l'ex ILA mentre c'è buio totale su Alcoa ed Eurallumina. "Non si capisce perché su queste due vertenze che coinvolgono circa 2.500 lavoratori, tra diretti ed indiretti - insiste Enne - il Governo nazionale non abbia ancora definito e risolto un percorso, che noi 

consideriamo facilmente traguardabile, se solo fossero reali le intenzioni di supporto ed impegno che vengono confermate dallo stesso Governo, sempre ed in ogni occasione di confronto». Tre anni di tempo non sono bastati per rimettere in marcia l'Eurallumina e oltre un quinquennio non è stato possibile neppure creare i presupposti per mantenere Alcoa ancorata a Portovesme. «Per Alcoa - aggiunge il segretario generale della Cisl - gli incontri registrano l'assenza dei soggetti interessati a rilevare la fabbrica: le manifestazioni d'interesse restano semplici pezzi di carta che non sono approfonditi, le multinazionali attendono invano un coinvolgimento sia per la soluzione strutturale sia per quella temporanea, legata all'accompagnamento dell'esercizio produttivo fino alla soluzione strutturale. Per Eurallumina siamo all'assurdo proseguono le discussioni senza nessuna progressione. Questa fabbrica, messa al palo dalla crisi e dagli alti costi sulle materie prime, ha bisogno del vapore come elemento indispensabile per la marcia degli impianti. Sembra sia impossibile fornire vapore ed agevolare la ripresa produttiva dello stabilimento. Questa ultima difficoltà è figlia della mancata volontà politica che ha già dimostrato assoluto disinteresse sulle prospettive della fabbrica».
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