Il metano? Sarà la fine di una grave discriminazione.

Pubblicato il da sandro cherenti

 PROVINCIA. 
Tore Cherchi difende il Galsi:
«Reti del gas già appaltate»
Mercoledì 26
ottobre 2011
Il Presidente della Provincia Tore Cherchi difende con decisione il progetto del metanodotto contro il quale in questi giorni
sono in atto tante proteste.
«La Provincia del Sulcis Iglesiente è assolutamente favorevole alla metanizzazione e organizzerà una
manifestazione per sollecitarne l'attuazione». Non ci sono solo voci contrarie al metanodotto Algeria-Italia, tante sono anche le voci di
chi crede in questo importante progetto e una arriva dalla Provincia Carbonia Iglesias. Lo ha voluto ribadire ieri Tore Cherchi, presidente
dell'ente nel cui territorio dovrà approdare il gas algerino: «La Provincia si è già pronunciata favorevolmente - ha sottolineato - e
rilascerà tutte le autorizzazioni di sua competenza».
I COMUNI Cherchi, in un nota diffusa ieri, ha ricordato che tutti i Comuni del
territorio hanno già appaltato i lavori delle reti di distribuzione del gas. Lavori che comportano un investimento di circa 70 milioni di
euro nel solo territorio provinciale. Si tratta di un servizio, quello del metano a disposizione di tutte le famiglie sarde, che nel resto
del territorio italiano è già presente da lunghissimo tempo. Questo Cherchi lo rimarca: “La metanizzazione, lungi dal costituire una
penalizzazione, elimina una grave discriminazione, a carico della sola Sardegna in Italia, che si scarica sulle famiglie che pagano più
cara l'energia per usi domestici, sulle imprese (con il metano il problema Eurallumina sarebbe già stato risolto), sui trasporti. Anche sul
piano ambientale - aggiunge - il metano è di gran lunga la fonte energetica preferibile”.
LE PROTESTE Ecco perchè Cherchi non condivide le
polemiche e le manifestazioni che in questi giorni sono state organizzate contro il gasdotto: “Le manifestazioni - scrive - devono essere
organizzate perché il gasdotto finalmente si faccia. La Provincia ne organizzerà una per sollecitare il via ai lavori. Il progetto è
infatti in grave ritardo di almeno cinque anni”. Cherchi mette in guardia dai rischi che si potrebbero correre continuando a posticipare
l'avvio dei lavori del metanodotto che, partendo dall'Algeria approderà nel Sulcis, percorrerà tutta l'Isola sino a raggiungere Olbia da
dove si tufferà nuovamente in mare fino a raggiungere la Toscana. È vero che mancano ancora le autorizzazioni ma per Cherchi questo è un
problema risolvibile: “ll gas si muove in tubazioni e i gasdotti sottomarini sono stati realizzati a iosa nel mondo. È da temere che dietro
il paravento delle autorizzazioni, maturi la cancellazione o il forte differimento nel tempo, del progetto».
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