Alcoa: fluoro a norma

Pubblicato il da sandro

Alcoa, nuovi dati dell'Arpas: fluoro a norma

 

N uovi controlli dell'Arpas per verificare la quantità di fluoro nei pressi dello stabilimento Alcoa di Portovesme: i rilievi effettuati in continuo dal 29 al 30 settembre e dal 30 settembre al primo ottobre presso la Capitaneria di Porto, la scuola di Paringianu, il laboratorio Arpas e l'ingresso della centrale Enel, hanno dato tutti risultati di concentrazione di fluoruri ben al di sotto del limite stabilito dalla legge di 20 microgrammi per metro cubo.

L'emergenza ambientale che nelle scorse settimane aveva interessato l'area industriale di Portovesme, e la fabbrica dell'Alcoa in particolare, può considerarsi archiviata.

Ma certo restano da capire ora le prospettive produttive di Alcoa:

per arginare l'emergenza-inquinamento sono 64 le celle elettrolitiche ferme all'interno della fabbrica di alluminio.

Celle andate “in anomalia”, come si dice tecnicamente, che attualmente determinano un calo della produzione di circa 80 tonnellate al mese.

Molte delle celle spente sono state sì sostituite, ma non ancora riattivate.

Altro dubbio che pesa sul destino dell'Alcoa (come di tutto il polo industriale) è il costo dell'energia:

se i prezzi finali dovessero essere di molto superiori alla media europea, la fabbrica dovrà prepararsi a forti sacrifici.

Tirando le somme l'emergenza ambientale è di sicuro archiviata, ma restano tutti i dubbi e le perplessità sulle prospettive dello stabilimento, legate a doppio filo alla soluzione del caro-energia.

Nei prossimi giorni azienda e Rappresentanza sindacale unitaria hanno in programma diversi incontri per discutere le tematiche più calde del momento, a cominciare dalla Sala Elettrolisi e dalla questione energetica.

Dopo questa serie di incontri il futuro della fabbrica di alluminio dovrebbe essere più chiaro.


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