Stato e Padrone

Pubblicato il da sandro

... rimetti a Noi i Tuoi Debiti? Alcoa Agile e la Ue

Per anni sono finite le manifestazioni a Piazza Venezia, per anni abbiamo fatto presidi a Largo Chigi, dove ci hanno contati e chiesto quale numero era stato previsto nella richiesta alla questura, lì confinati in un angolo come pecore dietro un recinto, per anni siamo andati in scarse decine sotto il Senato in un budello che portava a Piazza Navona, dove altri cortei sono finiti. Passeggiate pacifiche e non violente,sia mai, che non toccavano via del Corso, lo struscio. Il video arrivato in Rete, porta un’ altra manifestazione  Manganellate al corteo Alcoa: UNA VERGOGNA! con  questo commento: 2  Roma. Corteo dei lavoratori sardi caricato dalla polizia. Blocco del traffico in via del Corso dove hanno avviene il primo contatto con la polizia fino all’ angolo con la Rinascente. Qui manganellate violente e una testata da parte dei poliziotti. Tutti poi di nuovo in corteo verso il ministero del lavoro; a rischio infatti 2000 posti di lavoro per un debito dell’ Alcoa nei confronti dello stato di circa 400 milioni di euro………….”

Intanto…“I dipendenti sardi del colosso multinazionale dell’alluminio Alcoa hanno occupato lo stabilimento di Portovesme in Sardegna dopo l’annuncio della sospensione delle attività di fusione. Tolto il blocco ai cancelli dello stabilimento, ma alcuni operai decidono di trascorrere la notte in fabbrica. Tre di loro che si trovano da giorni in cima ai serbatoi dell’acqua, ad una altezza di 60 metri, continuano la loro protesta…Alcoa, secondo quanto riferito dal sindacato, avrebbe deciso la chiusura degli stabilimenti italiani come reazione alla decisione della Ue che ha chiesto la restituzione di aiuti di stato indebitamente ricevuti per 270 milioni di euro.Un’ assemblea carica di tensione, quella che prosegue per tutta la giornata, mentre altri operai, fuori turno in quel momento, giungono alla spicciolata per partecipare alla protesta. “Siamo disperati – spiega un operaio – non e’ giusto che i primi a pagare il prezzo della crisi siano sempre gli operai. Dopo la chiusura dell’Eurallumina, che ha fatto perdere 1.500 posti di lavoro, ora sono a rischio altri 2.000 posti, tra i 1.000 di questa fabbrica e i 1.000 dei servizi dell’indotto, il che significherebbe mettere in ginocchio l’intera economia del nostro territorio, costringendo alla fame migliaia di famiglie”. In serata una prima schiarita. Direzione dell’Alcoa e sindacati firmano un documento con il quale l’azienda è  vincolata per due settimane a non mettere in campo alcuna azione che comprometta l’attività  dell’impianto”.

Da Cagliari:  “Abbiamo occupato lo stabilimento con tutti i dirigenti all’interno, la dichiarazione di chiusura dell’Alcoa prevista per il primo dicembre va eliminata altrimenti non rilasceremo i dirigenti e non sbloccheremo l’occupazione”. Queste le affermazioni nell’mms inviato a c6.tv dagli operai del colosso Usa dell’alluminio in seguito alla chiusura degli impianti italiani. A rischio ci sono duemila posti di lavoro. I lavoratori di Portovesme decidono così di bloccare l’azienda”.

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