Rockwool :la vertenza si sposta a Roma

Pubblicato il da sandro

Fissato un incontro al ministero.

 La Spisa:
«Siamo disponibili a concedere incentivi»
Rockwool, la vertenza si sposta a Roma La Regione si mobilita per evitare la chiusura della fabbrica Giovedì 29 ottobre 2009 La Rockwool vorrebbe chiudere la fabbrica di lana di roccia ma la Regione e i sindacati hanno deciso di opporsi chiedendo l'aiuto di Roma.
 S e mai gli impianti dello stabilimento Rockwool di Iglesias ripartiranno, non sarà certo in Italia, tanto meno a Sa Stoia.
 Questo, in due parole, il succo di quanto gli amministratori della multinazionale hanno comunicato alla Regione e ai sindacati nel corso delle riunioni svoltesi tra ieri e l'altro ieri a Cagliari.


Una doccia in fondo non troppo fredda per gli oltre 100 lavoratori della Rockwool, che già da tempo avevano largamente paventato la possibilità che l'azienda rifiutasse di vendere i suoi impianti agli imprenditori che nelle scorse settimane hanno manifestato il proprio interesse a rilevare e rimettere subito in produzione la fabbrica di lana di roccia.

IPOTESI RESPINTA
Ma né i lavoratori in cassa integrazione, né le istituzioni regionali e locali, né i sindacati, accetteranno supinamente la decisione del colosso danese di
«accompagnare, sostenendo i lavoratori, un'eventuale riconversione industriale» dell'unica fabbrica che produce lana di roccia in Italia.
Anzi, la regione rilancia.
 « Siamo disponibili a verificare la possibilità di incentivi per un investimento nel settore della lana di roccia, ovviamente in presenza di imprenditori seri»,
ha, infatti, affermato l'assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, durante l'incontro del Comitato Interassessoriale convocato per la vertenza Rockwool. «La Giunta regionale ha approvato le direttive di intervento per le aree di crisi - ha continuato il coordinatore del Comitato per le emergenze - ed è nostra intenzione utilizzare la programmazione negoziata per favorire nuovi investimenti o in settori alternativi oppure attinenti lo stesso comparto produttivo».
Della questione, comunque, è stato investito anche il ministro Scajola che, nei prossimi giorni, riceverà una delegazione dalla Sardegna per discutere il da farsi.

NO DEI SINDACATI
D'accordo i sindacati.
 Per il segretario provinciale della Cisl Fabio Enne
 «la produzione di lana di roccia dello stabilimento di Iglesias è strategica anche per il Paese, non possiamo permetterci di perderla».
 Ne consegue un «no fermo a qualsiasi ipotesi di riconversione» e la speranza che «l'intervento di Regione e Governo, unitamente alle pressioni dei sindacati e degli Enti locali, possa indurre la Rockwool a ripensare le sue strategie».
La chiusura della fabbrica di lana di roccia è incomprensibile se si pensa che la domanda di coibentanti naturali per l'edilizia è destinata a impennarsi con il Piano casa.


PAOLO MOCCI

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