Eurallumina, nuovo vertice e nuovo rinvio

Pubblicato il da sandro

Inconcludente l'incontro a Roma con il ministro per lo Sviluppo economico e la Rusal

eurallumina, l'accordo per riavviare lo stabilimento non c'è. Il vertice convocato ieri a Roma si è concluso con un nuovo rinvio, l'ennesimo. Resta insoluto il nodo della fornitura dell'olio combustibile. È una questione di quantità: all'azienda ne servirebbero 270 mila tonnellate all'anno per riavviare gli impianti, ma a disposizione (tra Eni ed un'altra società) ce ne sono solo 180 mila. Manca all'appello un terzo del fabbisogno e, poi, bisognerà trovare un accordo sul prezzo. È questa la situazione emersa ieri dal vertice convocato al Ministero dello Sviluppo economico per fare il punto sulla questione Eurallumina. L'accordo sull'olio combustibile continua a sfuggire, ma il Governo si dice sicuro di riuscire a chiudere la partita con un esito favorevole. Il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani ha garantito che seguirà personalmente la questione e che, già nella prossima settimana, convocherà le aziende interessate per superare gli ultimi ostacoli. L'incontro di ieri è stato aggiornato: si prevede una nuova convocazione tra 20 giorni. Un lasso di tempo necessario per raggiungere l'accordo sul combustibile per il riavvio, ma nel prossimo incontro si comincerà a discutere anche del protocollo d'intesa e di tutti quei punti indispensabili per garantire la permanenza della Rusal a Portovesme. A cominciare dal bacino dei fanghi rossi e dalla caldaia a carbone. «Non è stata una trasferta improduttiva - dice Roberto Puddu, segretario della Cgil - dopo tanti rinvii almeno abbiamo avuto un po' di chiarezza. Vedremo se in questi ulteriori 20 giorni di tempo emergeranno delle novità». Alla vigilia dell'incontro tutti auspicavano un vertice finalmente risolutivo, ma per intravedere l'epilogo di questa vertenza servirà altro tempo. «Ci aspettavamo un incontro risolutivo, ma la soluzione ancora non c'è - commenta Fabio Enne, segretario della Cisl - ci auguriamo che nella prossima riunione sia acquisita l'intesa sul combustibile, anche perché marzo con la scadenza della cassa integrazione, si avvicina ed è importante dare un segnale ai lavoratori». L'accordo sull'olio combustibile non si chiude e non è, come si pensava, una questione di prezzo: al momento non è garantita tutta la quantità necessaria. «Non c'è stato nessun passo avanti - sottolinea Mario Crò, segretario della Uil - siamo al punto di partenza, con l'aggravante che il tempo passa e ancora non c'è nessuna certezza». Negativo anche il giudizio di Tore Cherchi, presidente della Provincia. «Il Governo non ha rispettato gli impegni che aveva preso, il problema dell'olio combustibile non è né risolto, né definito perché ci sono tanti aspetti da chiarire». Davanti ai cancelli dell'Eurallumina per tutto il pomeriggio un centinaio di lavoratori ha atteso notizie dall'incontro romano, con tanta speranza per il vertice al Ministero. Quando sono filtrate le prime notizie da Roma, tra gli operai era evidente la delusione, ma il bilancio della trasferta è rimandato a questa mattina, nel corso dell'assemblea generale convocata nella fabbrica. Tutto si sposta in avanti di venti giorni, mentre la scadenza della cassa integrazione è prevista a fine marzo.

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